La psiche nelle malattie tumorali

 

Primum non nocere

 

In un recente studio del Public Health England Cancer Research UK su un campione 23.000 donne con Cr al seno e 10.000 uomini con Cr polmonare (non a piccole cellule) si è rilevato che l’8,4% dei pz con Cr al polmone e il 2,4% affetti dal tumore al seno sono deceduti entro un mese dall’avvio della chemioterapia

In alcuni ospedali quali il Milton Keynes la mortalità per Cr polmonare è stata del 50,9% mentre al Lancashire Teaching Hospital il tasso di mortalità entro il primo mese è stato del 28% dall’inizio della chemioterapia.
The Lancet Oncology 2014

 

In uno studio condotto su pz americani e australiani colpiti da tumore e sottoposti a chemioterapia solo il 2.1% in USA e 2.3% in Australia furono i sopravissuti a 5 anni dall’esordio della malattia.

Northern Sydney Cancer Center J Clin Onc Dic 2004 The Contribution of Cytotoxic Chemotherapy to 5 Years Survival in Adult Malignancies

 

In una recente dichiarazione il Prof. Umberto Veronesi ammette:

per decenni abbiamo dato dosi letali di sostanze velenose, alchilanti, metalli pesanti, radiazioni, nelle massime quantità consentite uccidendo migliaia di pz e devastandoli inutilmente, ora ne diamo un dosaggio ridotto.

Ora come dice il Prof. Sandro Carlo Mela dal suo sito “SenzaNubi”, docente di medicina interna all’Università di Genova e coautore di 583 pubblicazioni scientifiche e condotto diversi incarichi per il CNR commenta: “Ora ne ammazzano solo l’8% ma in alcuni ospedali anche il 50% entro il primo mese”.

 

  Erbivoro, Carnivoro, Onnivoro o Frugivoro?

 

Questo interrogativo è diventato piuttosto frequente nei salotti a tema salutistico e nelle trasmissioni di medicina e salute.

La dentatura dell’uomo non lascia dubbi su cosa saremmo ma tutt’ora non si hanno le idee ben chiare e la scienza dell’alimentazione riduce il tutto a quantitativi e calcolo delle calorie di ciò che viene ingerito, l’essere umano viene generalmente considerato Onnivoro.

Le soluzioni proposte dalle infinite diete in circolazione creano confusione inducendo infine a mangiare quello che c’è in casa o seguendo il proprio gusto.

Se consideriamo che “è ormai tutto inquinato” molti ritengono che tanto vale mangiare quello che si desidera. Bisogna considerare che gli inquinanti e i farmaci impiegati negli allevamenti del mondo animale sono considerevoli rispetto ai farmaci impiegati nel mondo vegetale.

I vegetali per il loro alto contenuto di acqua e fibre facilitano l’espulsione delle sostanze nocive.

 

I prodotti di derivazione animale contengono non solo gli inquinanti degli alimenti somministrati agli animali ma le loro malattie, lo stress, la disperazione, l’adrenalina della mattazione oltre alle sostanze della putrefazione quali indoli, fenoli, istamina, ammoniaca, putrescina, cadaverina ecc… sostanze ritenute infiammatorie e cancerogene.

Se volgiamo uno sguardo all’anatomia comparata appare chiaro che gli esseri umani sono frugivori come le scimmie antropoidi la cui dieta ideale è di frutta, germogli, radici, semi e noci varie.

I frugivori hanno i denti come noi umani e un sistema digerente adatti a consumare fondamentalmente la frutta.

Molte volte la frutta viene mangiata in modo errato. Innanzitutto non va mai mangiata a fine pasto ma sempre a stomaco vuoto.

La frutta passa direttamente nell’intestino tenue ma se vi sono due fette di pane viene trattenuta nello stomaco trasformandosi in un bolo acido carico di fermentazione e rovinando così il processo di assimilazione.

Secondo il Dott. Herbert Shelton se s’impara a mangiare la frutta in modo corretto sarà possibile avere una pelle distesa e luminosa, avere energia, vivere a lungo, avere un peso forma costante, vivere in salute ed essere felici.

Non tutti sanno che la frutta può essere mangiata 20-30 min prima del pasto con l’eccezione dell’ananas, mela e papaya che contenendo enzimi digestivi possono essere mangiati anche a fine pasto.

Il cocomero, l’anguria e il melone vanno mangiati da soli per l’elevato contenuto di zuccheri e impiegano solo 10 min per essere digeriti.

La frutta va suddivisa in tre categorie:

  • Frutta dolce: banane, datteri, fichi, mele dolci, uva dolce;
  • Frutta semiacida: albicocche, ciliegie, fragole, mele, pere, pesche, prugne, uva;
  • Frutta acida: ananas, kiwi, agrumi, melograno, frutti di

Si possono mangiare anche diversi tipi di frutta insieme accoppiando al massimo la frutta acida con la semiacida e la semiacida con la frutta dolce ma bisogna evitare di accoppiare la frutta dolce con la frutta acida, ad esempio succo d’arancia e banana.

 

  La prevenzione del cancro

 

L’alimentazione è in stretta relazione con il Sistema Immunitario: da un lato la malnutrizione riduce le funzioni immunitarie, dall’altro l’ipernutrizione e l’obesità determinano delle reazioni immunitarie anomale che favoriscono malattie infiammatorie croniche come il diabete, l’aterosclerosi, le broncopneumopatie, la steatosi epatica non alcolica e vari tipi di neoplasie.

Fondamentale è ridurre i cibi che favoriscono l’infiammazione.

Le carni, così come i formaggi, sono ricche di acido arachidonico da cui sono sintetizzate prostaglandine infiammatorie. Gli insaccati, contenendo nitriti, risultano ancora più infiammatori delle carni.

I mediatori PCR, IL-6, Omocisteina sono prodotti con alimenti tipo carni, salumi, uova, patatine fritte, snack’s salati, grassi idrogenati, formaggi grassi, dolciumi, bevande zuccherate, pizze, farine raffinate.

Si è osservato che l’alimentazione comune occidentale è associata a un rischio di recidive fino a tre volte superiore in pz operati di carcinoma del colon in stadio localmente avanzato.

Nettelton JA, Am. J. Clin. Nuth 2006; Esmaillzadeh A. J. Nutr. 2007; J.A.JAMA Meyerhardt

 

L’infiammazione contribuisce all’insorgenza della resistenza insulinica e quindi del sovrappeso e diabete.

Shoelson 2004 J.Clin.Invest; Cani PD 2007 Diabeths

 

La resistenza insulinica favorisce la comparsa di tumori aumentando la biodisponibilità di ormoni sessuali e fattori di crescita.

F.Berrino Ann. NY Acad Sci 2006

 

Vanno ridotti gli introiti di cibi ad alta densità calorica in particolare lo zucchero e i cibi che lo contengono, come le bevande con zuccheri aggiunti, i dolci del commercio, i cereali zuccherati e alimenti ad alto indice glicemico così come le carni rosse, salumi e latticini che ostacolano il funzionamento dell’insulina.

La glicosilazione delle proteine è causa di infiammazione in quanto attivano i RAGE (Receptors of Advanced Glication Endoproducts) che a loro volta attivano i NF-KB (complesso attivante la trascrizione dell’mRNA).


Bengmark J.Parenter Enteral Nutr 2007

 

Può essere utile evitare alimenti che contengono glutine soprattutto grano duro, farro, orzo, segale e avena. Alcuni vegetali della famiglia delle solanacee favoriscono l’infiammazione e in alcune persone la solanina può scatenare dolore in quei pz con uno stato infiammatorio cronico.

In pz coronaropatici la somministrazione di riso Venere ha aumentato la capacità antiossidante totale del plasma e ridotto la concentrazione di s.VCAM-1 (serum vascular cell adetion molecole, fattore di aterosclerosi) e PCR

Wang Q. Asia Pac. J. Clin. Nutr. 2007

 

Sostituendo nei coronaropatici il riso bianco con quello integrale e creme di legumi si riduce la  perossidazione lipidica, l’omocisteina, oltre che la glicemia e l’insulinemia.


Jang Arterioscler Thromb Vasc. Biol. 2001

 

Lo stato infiammatorio generale è diminuito da alimenti ricchi di grassi omega-3 come il pesce azzurro o pesci dei mari freddi ricchi di acido eicosapentaenoico da cui l’organismo sintetizza le sostanze antinfiammatorie.

Gli oli di semi ricchi in acido linoleico, precursore degli omega-6 dell’acido arachidonico sono  sconsigliati, può andar bene il consumo di olio evo e olio di riso premuti a freddo.

Una restrizione del consumo di grassi saturi, specie trans e idrogenati riduce le recidive del carcinoma mammario mentre il consumo di frutta e verdura è associato a i più bassi livelli di PCR

Gao X.J. Nutr. 2004; Watzl B A.J.C.N. 2005

 

Il contenuto antiossidante totale di una dieta vegetale è associato ai più bassi livelli di PCR

 

Brighent Br. J. Nutr. 2005; Valtuena Am.J.Clin. Nutr. 2008

 

Tra le spezie con il maggior effetto antinfiammatorio vi è la curcuma, ingrediente del curry, che inibisce la IL-12 prodotta dai macrofagi in risposta all’IFNgamma e CD40 e la differenziazione dei Th1(CD4+ T-helper) associata alle malattie autoimmuni.

Bright J.J. Nutr. 2004

 

Lo zenzero, i mirtilli, frutti di bosco e le prugne sono ricche di antocianine note sostanze antinfiammatorie. La borragine contiene l’acido gammalinolenico precursore di sostanze antinfiammatorie. Le cipolle rosse ricche di flavonoidi, le mele di quercetina.

L’uvetta sultanina per il resveratrolo, le crocifere ricche di isotiocianati, il the verde ricco di epicatechinagallato-3, il cioccolato fondente (< di 10gr/die) per i polifenoli, Vit. E presente negli oli spremuti a freddo. Va ricordata la Vit. D, tutte sostanze antinfiammatorie che inibiscono la ciclossigenasi-2 e la ossidonitricosintetasi sopprimendo l’attivazione NF-KB

Surh Y. MutR 2001

 

Dove risiede la coscienza?

 

Quando Watson e Crick individuarono il codice genetico a doppia elica ipotizzarono che la sequenza di basi azotate ATGC costituisse il codice genetico e questo fu ritenuto come la sede decisionale o il cervello cellulare.

Questa convinzione si diffuse a tal punto da determinare ancora oggi la convinzione che ciascun essere vivente sia strettamente espresso in relazione al proprio codice genetico e che quindi le predisposizioni geniche determinino l’individuo adulto con le sue caratteristiche ma anche con le sue debolezze e i suoi punti di forza, così come la predisposizione ad ammalarsi.

Una sorta di destino o predisposizione a tempo che prima o poi avrebbe determinato la sua espressione naturale.

Negli ultimi anni ricercatori indipendenti come Bruce H. Lipton hanno ipotizzato invece che le cellule nelle loro funzioni ed espressioni non sono determinate soltanto dal codice genetico ma dal loro ambiente fisico ed energetico.

L’ambiente influenza l’intero organismo oltre che le singole cellule, influenzando la loro espressione genetica.

Questo diverso orientamento scientifico ipotizzò una sorta di “coscienza cellulare” che mostra come la cellula interagisca nei confronti dell’ambiente e come metta in moto determinate espressioni funzionali alla base dei meccanismi vitali.

La vita non è controllata soltanto dai nostri geni ma dalle risposte agli stimoli ambientali. Le influenze dell’ambiente il nutrimento, lo stress, il vissuto possono determinare non solo l’espressione genetica ma queste “modifiche” possono essere trasmesse alle generazioni future.

 

Reik e Walter 2001; Surani 2001

 

L’ambiente attraverso “proteine di regolazione” controlla l’espressione dei geni. Oggi si conosce come l’aggiunta o la rimozione di gruppi chimici metilici nella catena del DNA, possa influenzare la sua lettura da parte di proteine regolatrici.

Howard Temin dimostrò che l’RNA può opporsi al flusso di informazioni del DNA e “riscriverlo”. Ottenne il Nobel nel 1975 per i suoi studi sulla “trascriptasi inversa” ovvero il meccanismo molecolare con cui l’RNA può riscrivere il codice genetico e perpetuarlo.

Il flusso di informazioni nei processi biologici parte da un segnale ambientale, quindi passa a proteine regolatrici NF-KB (complesso attivante la trascrizione dell’mRNA) che intervenendo sul DNA codificano attraverso l’mRNA le proteine finali e queste modifiche possono essere riportate nelle generazioni future.

Fu dimostrato che in una dieta arricchita di integratori alimentari su topi obesi “agouti” a pelo giallo predisposti geneticamente a patologie quali malattie cardiovascolari, diabete e cancro, questi integratori alimentari arricchiti di gruppi metilici quali Ac. Folico, Vit. B-12, Betaina e Colina somministrati a tope “agouti” gravide rendevano illeggibili i geni che manifestavano le caratteristiche dell’obesità e del manto giallo e partorivano così topi normali, magri e dal pelo marrone nonostante avessero lo stesso patrimonio genetico delle madri.

Negli anni ‘60 la dott.ssa Catherine Kousmine somministrò alimenti di origine vegetale a suini che provenivano da allevamenti intensivi con grossi problemi comportamentali tra loro e con la caratteristica coda ritorta.

In terza generazione, sempre con alimentazione a base di vegetali, tutti i suini nati avevano il codino disteso e mostrarono atteggiamento pacifico e sereno mentre i caratteri di aggressività scomparvero completamente.

La dott.ssa Kousmine ebbe ottimi risultati su patologie umane tumorali, bronchite cronica, allergie, malattie cardiovascolari, poliartrite e sclerosi multipla modificando e correggendo lo stile alimentare, correggendo l’equilibrio acido-base, con l’igiene intestinale (enteroclismi) somministrando frutta, vitamine, vegetali, oligoelementi, oli polinsaturi da semi di girasole e lino premuti a freddo (crema Budwig) e sulla consulenza psicoemozionale.

 

“Salvate il vostro corpo” Macro Edizioni

 

Nel 2002 Willet pubblicò la scoperta che i geni del tumore al seno BRCA-1 e RCA-2 si manifestavano solo nel 5% dei discendenti, ciò vuol dire che il Cr al seno non è strettamente dovuto a fattori ereditari.

Ricercatori quali Kling 2003; Jones 2001; Seppa 2000; Beilin 1997 conclusero che la maggior parte dei tumori maligni è in relazione ad alterazioni epigenetiche indotte dall’ambiente e non da geni disfunzionali.

Lipton osservò nel 1991 che cellule endoteliali che rivestono i vasi sanguigni, in presenza di sostanze infiammatorie aggiunte al terreno di coltura, si trasformavano in macrofagi.

La loro progressione nello stato infiammatorio di un organismo porta alla formazione di istiociti, granulomi e da qui a tumori.

Le proteine di membrana provviste di catene molecolari mucopolisaccaridiche reagivano diversamente a campi energetici come luce, suoni o frequenze radio andando ad alterare la carica elettrica delle proteine e inducendo un cambio di forma al recettore di membrana.

 

Tzong 1989

 

In base all’influenza di campi energetici di tipo fisico si ipotizzò che il comportamento biologico cellulare potesse essere controllato da forze invisibili come il pensiero.

Se vengono distrutte queste “antenne recettoriali” la cellula entra in una specie di inerzia e non ricevendo segnali dall’esterno lentamente si interrompono i processi metabolici.

In uno studio americano si dichiarava che i meccanismi di segnalazione energetica fisica, come le frequenze elettromagnetiche, sono molto più efficienti (>100 volte) rispetto a segnali chimico-fisici quali ormoni, neurotrasmettitori, fattori di crescita.

“La risonanza nella bioenergetica” Annals of the NY Accademy of Science, Mc Clare 1974

 

 

 

Placebo e Nocebo

 

Alla luce di queste considerazioni s’ipotizza che il pensiero possa influenzare la salute in generale. La medicina moderna non ha indagato più di tanto nei meccanismi che sono alla base della guarigione.

Credere che un farmaco possa far bene può portare ad uno stato di benessere e di miglioramento generale e questo effetto è denominato “effetto placebo”.

Ma con le parole un medico ritenuto carismatico può determinare anche l’effetto contrario e trasmettere al pz un messaggio distruttivo che toglie ogni speranza di guarigione e questo è denominato “effetto nocebo”.

In generale in casi di tumori aggressivi con metastasi si è osservato, nel caso il medico oncologo si pronunci con un tempo a termine X, come aspettativa di vita del pz, questa affermazione induce, nella maggior parte dei casi, all’exitus del pz entro il tempo X “profetizzato”.

Nel caso l’oncologo sottoponga a chirurgia-radioterapia-chemioterapia il pz questi presenterà un’aspettativa di vita media di circa 3 anni ad es. per le neoplasie della mammella.

Dalla tabella precedente se ne deduce che tra le cause principali di morte negli USA vi sono le cause iatrogene rappresentate da somministrazioni farmacologiche errate.

Il Prof Hardin B. Jones presentò a Berkely al congresso di cancerologia nel 1975, uno studio condotto per 23 anni dove riportava di donne malate di Cr alla mammella che avevano rifiutato le terapie convenzionali e che mostravano una sopravvivenza di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore ai 3 anni di coloro che si sottoponevano alle cure complete.

Alberto Mondini “Il tradimento della medicina”

Il Lancet del 13/12/75, su 188 pz affetti di Cr inoperabile ai bronchi, riportava che i pz sottoposti alla chemioterapia ebbero una vita media di 75 giorni mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenza media di 120 giorni.

Luigi De Marchi, psicologo clinico, si chiede: “E se la diffusione delle patologie cancerose degli ultimi decenni fosse prodotta dalle terapie invasive traumatizzanti e tossiche della Medicina Ufficiale? Se fosse per il risultato del blocco psichico e dell’angoscia di morte prodotta dalle diagnosi precoci, oltre che dal clima terrorizzante degli ospedali che impediscono i naturali processi di guarigione?”

Tratto da: “Medicina Kaput col mito del placebo?”

 

Da referti autoptici di pz deceduti in Svizzera per cause accidentali il 38% delle donne tra i 38 e i 50  anni presentavano un tumore in situ al seno; il 48% degli uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore in situ alla prostata; il 100% di uomini e donne sopra i 50 anni presentavano un tumore in situ alla tiroide.

In situ significa tumore chiuso nella sua capsula, non invasivo e che può regredire.


Da Conferenza: “Medicalizzazione della Vita e Comunicazione Sanitaria” Dr. Gianfranco Domenighetti, Direttore Sanitario del Canton Ticino, 22 Novembre 2008 VIII° Congresso Nazionale Medicina Omeopatica Verona, riportato da Marcello Pamio: “Cancro Spa: leggere attentamente le avvertenze”.

 

Dal giuramento di Ippocrate: “Mi asterrò dal recar danno e offesa. Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale”.

I fitoterapici e omeopatici ripristinano la “Vis Medicatrix Naturae”, i farmaci la contrastano. Ogni giorno sono prodotte cellule tumorali che poi vengono aggredite dal sistema immunitario; questo rinnovamento è influenzato anche dal nostro pensiero e questo può determinare il nostro stato di salute.

In casi di stress l’ipotalamo secerne CRF corticotropina che induce una risposta ipofisaria con ormoni adrenocorticotropi ACTH.

 

Questi ormoni coordinano la funzione degli organi del corpo aumentando la circolazione a livello periferico e sottraendola agli organi principali (meccanismo di combatti e fuggi).

dal testo di Fisiologia Umana Guyton

 

Alla lunga il cortisolo induce una soppressione del sistema immunitario che ha un ruolo chiave nel riconoscimento delle cellule alterate o danneggiate, nel riconoscimento degli antigeni microbici e a un livello più profondo, a livello di coscienza, reprimendola.

In generale il cortisolo come risposta allo stress inibisce i processi di crescita, reprime l’attività della corteccia cerebrale prefrontale, centro dell’attività cosciente e della volontà dell’individuo.

In casi di forte stress, la paura, oltre a non dare un senso di chiarezza e di consapevolezza nell’attività logica-deduttiva può addirittura paralizzare l’encefalo in generale portandolo in uno stato di vero e proprio blocco ideativo e di shock.

Lo stress deriva da pressioni prodotte da paure e preoccupazioni croniche e quasi tutte le malattie acquisite sono collegate allo stress cronico.

Segerstrom e Miller 2004; Kopp e Rithelyi 2004; McEwen e Lasky 2002; McEven e Seeman 1999

 

La nostra mente inconscia determina chi siamo

 

Molti osteopati e chiropratici utilizzano i test muscolari o kinesiologici per valutare lo stato di salute degli organi interni in modo da accedere a programmi inconsci dell’individuo esaminato che ci permette di indagare sullo stato energetico funzionale del suo organismo.

Possono essere adottate altre tecniche per indagare sulla mente inconscia ma una valutazione kinesiologica è più immediata rispetto alle sedute psicoanalitiche, alle tecniche di Psicosintesi di Roberto Assagioli o alle tecniche ipnotiche così come non viene mai utilizzata la “macchina della verità” raramente utilizzata nei processi penali e nei tribunali negli USA.

Se l’ipotesi è che noi siamo ciò che pensiamo molte volte mettiamo in atto meccanismi automatici che ci guidano nelle nostre scelte e che prescindono i meccanismi istintuali legati alla sopravvivenza. Così se l’interazione con una determinata persona ci porta, nella maggior parte dei casi, a subire un atteggiamento critico e negativo da parte sua, questo a lungo andare può portare ad un senso di disagio al solo pensare a quella persona.

Il disagio può trasformarsi alla lunga in malessere e questo può NON essere percepito dalla mente conscia portando a disturbi vari o vere e proprie patologie se perpetuato negli anni.

Così meccanismi inconsci possono determinare anche l’atteggiamento oltre che il carattere di una persona.

Mary Carlson, una neurobiologa della Harvard Medical School, condusse uno studio su orfani rumeni dalla culla a 3 anni, bambini che non ricevevano affetto.

Nonostante fossero nutriti tutti presentavano problemi di sviluppo psicofisico mentre la mancanza di cure affettive determinava un alto tasso di mortalità e influenzava negativamente anche il loro comportamento. Golden 1996

La Carlson con James W. Prescott del National Institute of Health dimostrò che scimmie neonate, private dal contatto fisico con la madre o di contatti sociali con altre scimmie diventavano una volta adulte individui sociopatici violenti.

Prescott osservò alcuni gruppi sociali di varie etnie per lunghi periodi 1990-1996 dove era presente contatto fisico e un rapporto affettivo e amorevole ed era assente la repressione della sessualità: queste persone divenivano una volta adulte, pacifiche, mentre al contrario le società che privavano i loro bambini fin da neonati e di adolescenti di un contatto fisico, presentavano una natura violenta.

 

Non si può negare che la cultura cristiana abbia influenzato notevolmente il nostro modo di vivere e affrontare la vita, così come in persone laiche dove un alto livello morale viene profuso attraverso studi scolastici filosofici.

In persone di maggiore livello culturale e di una certa levatura morale si avverte un senso etico e una sensibilità d’animo più rilevante e non a caso molti detenuti, mercenari e contractors hanno un basso livello culturale o hanno vissuto in totale mancanza di cure amorevoli, un’infanzia infernale con genitori rigidi o violenti, o tossicodipendenti, o totalmente assenti e così hanno riportato nella loro vita meccanismi istintuali legati alla mera sopravvivenza.

 

Dicotomia tra la mente e il corpo

 

Nel XVII sec. Renè Descartes detto Cartesio per ottenere cadaveri umani disponibili allo scopo di indagare sull’anatomia nella loro dissezione concluse un accordo con la Chiesa dell’epoca accettando di non interessarsi dell’Anima, della Mente, delle Emozioni o Spirito.

Questo determinò una separazione che è ancora in corso e che solo con la Medicina Naturale e le Discipline Mediche Complementari porta a una loro completa integrazione nelle Discipline Olistiche.

Oggi finalmente si parla di emozioni e di PNEI o psiconeuroendocrinoimmunologia e si ipotizza che queste possano influenzare ogni sistema del nostro organismo.

Se lo stato psichico è caratterizzato da espressioni negative come rancore, rabbia, pessimismo, depressione, tristezza, ansia, paura, i disturbi correlati vengono percepiti come gravi.

Solitamente è la paura che ostacola maggiormente la guarigione.

Se la psiche è caratterizzata da espressioni positive come serenità, mitezza, gratitudine, ottimismo, allegria, perdono, amore, i disturbi avvertiti sono percepiti come lievi e tollerati meglio e con il passare del tempo possono ridursi fino a scomparire.

 

Cos’è la guarigione?

L’ipotesi è che la guarigione sia un percorso evolutivo della coscienza, questa è legata strettamente alla ghiandola pineale.

Questa ghiandola contiene cellule pigmentate simili a quelle della retina ed è sensibile alla luce reagendo all’alternanza luce e buio, controlla l’orologio interno dell’organismo nei ritmi di sonno- veglia o ritmo circadiano.

Questa funzione è svolta dalla melatonina, l’ormone principale della ghiandola pineale. La melatonina nel regno animale regola il periodo delle pulsioni sessuali nella stagione dell’accoppiamento, induce i processi migratori nella stagione autunnale negli uccelli e nei pesci, funzionando come una bussola interna, induce il letargo in alcuni animali.

La ghiandola pineale o epifisi è una ghiandola endocrina sferoidale situata al centro dell’encefalo dal peso variabile dai 150 a i 500 mg che sporge all’estremità posteriore del terzo ventricolo del cervello. L’ormone principale secreto da questa ghiandola è la melatonina prodotta dalla trasformazione della serotonina.

La melatonina presiede alla crescita e allo sviluppo nelle varie fasi della vita. I bambini iniziano a produrla verso il 3-4 giorno dalla nascita e la ricevono dal latte materno.

Il livello di melatonina è massimo durante l’infanzia, cala durante l’adolescenza determinando così la comparsa degli ormoni sessuali e della pubertà quindi è antagonista degli ormoni gonadotropi ipofisari ritardandone la pubertà.

Con l’avanzare dell’età decresce lentamente e si manifesta un certo calo intorno ai 50 anni. A 60 anni la melatonina è la metà di quella prodotta a 20 anni.

“La chiave della vita con la melatonina” di Walter Pierpaoli

 

L’esposizione alla luce solare favorisce la produzione di serotonina responsabile del buon umore e dei livelli di energia mentre la produzione di melatonina avviene al buio.

Nel 1987 il National Cancer Institute stabiliva una relazione tra osteocarcinoma e fluoro nell’acqua. Lo 0.01-0.03 mg di fluoro per kg/die riducono la funzione della tiroide in soggetti con basso tasso di iodio dando calo dell’acutezza mentale, depressione e sovrappeso.

L’Università di Harvard stabilì un collegamento tra fluoro e osteosarcoma, così come l’osteodistrofia renale.

National Toxicology Program

 

Il Journal Medical Dental Association verificò un nesso tra la fluorazione dell’acqua come causa di osteoporosi, gozzo e malattie alla spina dorsale.

Jennifer Luca verso la fine degli anni ‘90 osservò come 1 ppm di fluoro irrigidisca le ossa nei bambini e ipotizzò come il fluoruro di sodio possa essere assorbito dalla ghiandola pineale più di qualsiasi altra parte del corpo tra cui ossa e denti.

Il Dr Durrant Peatfield sostiene che il fluoro causa squilibri ormonali, malattie autoimmuni, osteoporosi, osteosarcoma e cancro alla tiroide.

Lo IARC (International Agency for Research on Cancer) classifica i campi elettromagnetici EMF come probabili cancerogeni.

Barry W. Wilson e Coll. Journal of Pineal Research verificò le concentrazioni di 6- sulfatossimelatonina OHMS urinaria e come cambiava a seconda dei campi elettromagnetici in soggetti volontari che dormivano con coperte elettriche sia con campi magnetici deboli che a 60 Hz. Pfluger DH et. All. National Center for Biotechnology Information

Il Prof. Cremer Bartels dimostrò come lo stesso campo elettromagnetico e.m. terrestre influenzi la gh. Pineale

Ricercatori israeliani e americani indipendenti nel 1996 scoprirono le proprietà piezoelettriche dei cristalli di idrossiapatite che si sedimentano nella ghiandola in grado di trasformare le vibrazioni meccaniche in impulsi elettrici.

L’encefalo è ricco di recettori per molecole endocannabinoidi così come la gh. Pineale.  La cannabis migliora e cura i disturbi del sonno e l’insonnia.

Il sistema endocannabinoide modula il sistema immunitario, l’assimilazione, il sonno, il  dimenticare.

L’orgasmo rilascia varie sostanze tra cui l’ossitocina e la vasopressina che inducono il rilascio di melatonina.

La produzione endocrina del cuore di ormone natriureticoatriale ANP stimola la gh. Pineale  attivando il parasimpatico, inducendo immunostimolazione e conseguente effetto antitumorale.

La bassa temperatura corporea è dovuta a una predominanza del sistema nervoso simpatico che inibisce le secrezioni della gh. Pineale favorendo gli ormoni dello stress e della tensione.

Se l’Amore e l’Affettività, le bellezze della natura, le bellezze dell’arte, la buona musica, inducono produzione di ANP, in situazioni di odio o rabbia viene rilasciata endotelina-1 che inibisce il rilascio di ANP.

L’endotelina-1 attiva il sistema nervoso simpatico predisponendolo all’ipertensione e all’ischemia del  miocardio indebolendo il sistema immunitario e predisponendolo al cancro. Il cuore che ama produce ANP che stimola il parasimpatico inducendo un effetto antitumorale.


Dr.ssa Barbara Boniardi – Ricercatrice e Allieva del Prof. Paolo Lissoni

 

La melatonina viene suggerita:

  • nella depressione lieve e grave
  • nella depressione post-partum
  • nell’anoressia e disturbi del comportamento alimentare

 

  • in stati di ansia
  • crisi di panico
  • nel disturbo stagionale dell’affettività SAD
  • nel periodo invernale o di diminuzione della luce solare
  • in casi di insonnia
  • negli anziani
  • schizofrenici
  • bambini con disturbi dell’apprendimento ADHD
  • menopausa
  • osteoporosi
  • ischemia cardiaca
  • encefalite virale
  • artrite reumatoide
  • negli ustionati gravi con E
  • nell’epilessia
  • sarcoidosi
  • cachessia in cancro avanzato
  • malnutrizione da cr, cr al seno
  • cr alla prostata impedendo l’abbassamento delle piastrine nel sangue da chemioterapia
  • nei no responders al tamoxifene

 

James Edward Monroe e Waheed Langhani del Centro Ricerche di Neuroscienze Università di Cambridge hanno osservato con la fMRI che la ghiandola pineale si illumina fino a brillare quando il soggetto testato viene invitato a pregare o meditare o leggere un libro sacro.

La risonanza magnetica funzionale (functional Magnetic Resonance Imaging) viene utilizzata per valutare la funzionalità degli organi e visualizzarne la risposta emodinamica (cambiamenti nel contenuto di ossigeno del parenchima e dei capillari).

La melatonina oltre a regolare i ritmi sonno-veglia è uno stabilizzatore dell’umore e un antagonista dell’azione destabilizzante dei peptidi ipotalamici creati in seguito a stress emozionali. Riassumendo la melatonina modula e rafforza il sistema immunitario, accresce la produzione di energia fisica, contribuisce ad una ottimale gestione del sistema cardiovascolare ed è una sostanza antiossidante.

Fin dall’antichità e nelle filosofie orientali il suo estratto veniva considerato “Nettare degli Dei” e veniva denominato “Ambrosia” o “Amrita”.

Denominata “Atman” dagli antichi filosofi indiani, “Psiche” dai greci e “Anima” da i romani il concetto di Anima e Coscienza risale ad almeno 5000 anni. La medicina moderna deve prendere atto che siamo degli “in-dividui”, degli essere inseparabili nella nostra identità spirituale, mentale e fisica. Le malattie sono meccanismi sensati e specifici che trovano sempre una causa a livello psichico.

La capacità di guarire dipende dall’individuo nella risoluzione del conflitto che ne sta alla base, mentre un qualsiasi apporto esterno quali il medico o i farmaci hanno un ruolo relativo.

Se noi siamo ciò che pensiamo, guarire da una malattia significa cambiare i propri modelli di pensiero.

La maggior parte degli individui malati presenta delle “Credenze Limitanti” che impediscono di vedere la realtà come si presenta ma questa viene percepita secondo il proprio vissuto ed esperienze, rielaborate dalla psiche e con le conseguenti emozioni che ne scaturiscono.

Molte volte per raggiungere uno stato di benessere bisogna saper fare delle scelte o delle rinunce o cambiare il proprio stile di vita.

 

Il vantaggio secondario che se ne può trarre nello stato di inerzia e di malattia molte volte intrappola l’ammalato che porta inconsciamente a boicottare la terapia e rappresenta il vero ostacolo al suo superamento verso la guarigione.

La consapevolezza di un sintomo potrebbe NON essere sufficiente per superarlo. Per rimuoverlo veramente bisogna risolvere la dimensione emozionale.

Il saper perdonare e il saper “lasciar andare” sarà la via da seguire nel cammino della guarigione.

 

Cicatrici emotive

 

A differenza di un oggetto inanimato come un vaso rotto che pur riparato mantiene i suoi punti deboli o di probabile fragilità, nella biologia i processi riparativi avvengono in modo da rafforzare la parte precedentemente danneggiata e questo si manifesta ad esempio con tessuti cicatriziali che possono portare a veri e propri ammassi connettivali rinforzando la parte fino a ridurne addirittura l’elasticità del tessuto stesso.

Così se una scarpa nuova sfrega contro la pelle sensibile dopo una fase iniziale di dolore col passar del tempo si forma un callo cioè un guscio protettivo.

Noi siamo portati a fare quasi la stessa cosa ogni qual volta rileviamo una ingiuria emotiva, o per qualcuno che ci irrita o ci danneggia. Vengono così a formarsi cicatrici emotive per autodifesa e per un meccanismo di protezione.

La conseguenza di ciò è che si diventa insensibili al mondo, “duri di cuore” e a costruirci una specie di “corazza di protezione”.

Questa corazza emotiva ci separa da tutti gli altri esseri umani e persino dal nostro io rendendo ancora più difficile comprendere ciò che realmente desideriamo.

Ma non avere contatti con il mondo può portarci all’isolamento, all’alienazione e vivere una vita insoddisfacente.

Solitamente le persone che si offendono per nulla hanno una bassissima stima di se stessi. Generalmente ci offendiamo o ci irritiamo emotivamente non tanto a causa degli altri o di ciò che gli altri dicono o che non dicono ma a causa del nostro stesso atteggiamento.

Le persone insicure avvertono il proprio io minacciato anche se non vi è alcuna ombra di minaccia, esagerando il danno potenziale delle minacce affettive.

Queste persone devono ricostruire stima in se stessi così come il costruire una migliore immagine in modo da non sentirsi più minacciati dalla più piccola osservazione.

La solitudine o il sentirsi soli non è una condizione alienante per tutti anzi, molte volte, persone con una buona dose di autostima e autosufficienza vivono bene ugualmente mentre altre con un autostima più bassa sono più dipendenti nei confronti del sociale-parentale.

Le persone che si sentono realizzate presentano determinate caratteristiche:

  • si considerano individui amati;
  • desiderati;
  • accettabili;
  • capaci;
  • si accettano così come sono;
  • hanno la capacità di immedesimarsi negli altri;
  • hanno assimilato un notevole numero di

 

Quando un individuo ha la giusta fiducia in se stesso non si sente minacciato dai più piccoli contrasti ma li ignora semplicemente senza dar loro la minima importanza.

 

Colui che si sente emotivamente dipendente dagli altri si rende più vulnerabile a ferite emotive o spirituali.

Ogni essere umano vuole e ha bisogno di amore e affetto ma una persona sicura non si aspetta che l’amore venga offerto all’improvviso, né sente il bisogno di essere amato e approvato da tutti.

Bisogna imparare ad assumere un atteggiamento più fiducioso e responsabile nella vita, dare affetto,     amore, approvazione, comprensione e tutto torna indietro nella vita come un’azione riflessa.

Il perdono, il lasciare andare, può essere la lama che elimina le vecchie ferite emotive.

“Posso perdonare ma non posso dimenticare” è un modo per dire “non voglio perdonare”. Il vero perdono è un “lasciare andare” deve essere dimenticato il torto per essere realmente perdonato.

Sarà necessario accettare spiritualmente che non vi è, né vi era niente che noi dovessimo perdonare. A volte viviamo col rimpianto e col rimorso di ferite emotive che noi stessi possiamo aver procurato. Poiché non è possibile vivere nel passato questo può essere semplicemente cancellato, chiuso e dimenticato con procedure immaginative.

Possiamo mettere in pratica un’antica forma di riconciliazione hawaiana e polinesiana, Ho’oponopono, e mentalmente, se non è più possibile viverla realmente, “Ringraziare” quando avremmo dovuto ringraziare, chiedere “Scusa” quando avremmo dovuto scusarci, ammettere “Mi dispiace” nel sentire l’altro come una parte di noi, “Ti amo” a quelle persone che per un motivo o per un altro pur amandole non abbiamo mai avuto l’opportunità di dirglielo.

Chiudere con il passato diviene un passo necessario per rinascere a una nuova vita.

 

Riferimenti bibliografici

 

  •    Omram Mikhael Aivanhov : Potenze del pensiero ed. Amrita    Roberto Assagioli: L’atto di Volontà Edizioni Astrolabio
  •    Roberto Assagioli: Psicosintesi Terapeutica Edizioni Astrolabio    Edward Bach: Essere se stessi, Macro Edizioni
  •    Biogroup Manuale: Psicophyt Remedy , i settenati floreali
  •    Giorgio Cezza: Guarire
  •    Ryke Geerd Hamer: Testamento per una Nuova Medicina e 5 leggi biologiche Ed. Amici di Dirk    Alejandro Jodorowsky: Psicomagia Ed. Feltrinelli
  •    Paul Liekens: Riprogrammare l’inconscio, ed. Amrita
  •    Bruce H. Lipton: La biologia delle credenze, Macro Edizioni     Paolo Lissoni: La Psicologia nelle malattie tumorali, ed. Natur    Gabriella Mereu: La Malattia – La trappola dell’Eros
  •    Gabriella Mereu: La terapia verbale
  •    Mons. Emmanuel Milingo: Credere per guarire, ed. Mediterranee
  •    Frederick S. Perls: La Terapia Gestaltica Parola per Parola Edizione Astrolabio    Candace B. Pert: Molecole di emozioni, ed. Corbaccio
  •    Rudolf Steiner – Ita Wegman: Elementi fondamentali per un ampliamento dell’arte medica, Editrice Antroposofica Milano
  •    Franca Silvani: Visualizzazione Creativa Ed. I Nuovi Delfini tascabili
  1. Rocca e G. Stendoro: Curare con l’immaginario, Armando Editore
  2. Rocca e G. Stendoro: Il potere curativo della procedura immaginativa, Armando Editore    Kurt Tepperwein: Pensate e guarite